Diventare genitori è un passaggio.
Soffermiamo la nostra attenzione su alcune parole che si possono considerare centrali quando si parla di genitorialità: “diventare” e “passaggio”.
Passaggio
Genitorialità significa passare dall’essere “coppia” all’essere “genitori”. Non soltanto inteso nel senso più stretto del passare “dall’essere in due all’essere in tre” ma soprattutto rispetto a una serie di compiti evolutivi che i due partner devono affrontare per prepararsi adeguatamente al ruolo di genitore (Gambini, 2007).
I principali compiti sono:
- Ridefinire la relazione di coppia.
L’arrivo di un figlio richiede di dover ridimensionare il proprio spazio e dedicarsi meno tempo l’un l’altro per prendersi cura del figlio; - Stabilire dei confini tra la sfera di coppia e la sfera genitoriale.
Essere genitori non preclude restare una coppia. È importante che i partner mantengano un adeguato livello di intimità e di reciproca attenzione, ma allo stesso tempo è fondamentale che questa sfera non si mescoli con quella genitoriale in quanto bisogna mantenere il giusto livello di cure rivolte al figlio; - Acquisire il ruolo di genitore.
Non basta dire “sono una mamma” o “sono un papà” per accettare il passaggio dalla posizione di “figlio” a quella di “genitore”; - Contrattare uno stile genitoriale comune.
Si fa riferimento allo stile educativo. È necessario, infatti, che entrambi i genitori condividano uno stile educativo comune.
Superare adeguatamente questi compiti permette di accogliere bene il figlio.
Diventare/Cambiamento
Questo aspetto fa riferimento a una dimensione meno pratica e più psicologica.
Diventare genitore significa rinegoziare le relazioni con le proprie figure genitoriali: la futura madre e il futuro padre rielaborano i rapporti avuti con i propri genitori perché sono i modelli a cui possono fare riferimento per integrarsi nella nuova dimensione genitoriale. Il processo di rielaborazione ha inizio già durante la gravidanza.
Spesso i futuri genitori si immaginano come migliori rispetto ai propri (Di Vita, Brustia, 2008). Questo può essere un elemento positivo ma può anche fare riferimento a ciò che non si è avuto dai propri genitori e si vorrebbe garantire al figlio.
Essere genitori, dunque, non è certo facile e non lo si diventa nel momento in cui si prende tra le braccia il proprio bambino. Essere genitori è un lungo percorso in cui ci si ritrova faccia a faccia col proprio passato, col proprio presente e col proprio futuro.