Quante volte in ospedale vi siete sentiti definiti o avete sentito il termine “caregiver” senza capirne il vero significato? Questo parola anglosassone è ormai entrata nell’uso comune ed indica un familiare, un convivente o un semplice amico che “che si prende cura” di una persona cara non autonoma o disabile.
Una recente indagine statistica calcola che in Italia i familiari che si prendono cura di adulti anziani, malati, disabili siano 3.329.000, queste persone rispondono al bisogno di sicurezza della persona cara; si occupano degli aspetti fondamentali della loro vita come l’alimentazione, l’igiene, l’assunzione dei farmaci, le visite mediche e gli trasferimenti in casa e fuori; si occupano dell’organizzazione della casa in cui il familiare vive e delle risorse che garantiscono una qualità della vita migliore.
I problemi comportamentali, cognitivi, funzionali o fisici della persona che accudiscono possono creare numerose difficoltà nella vita del caregiver, infatti spesso questi soggetti sono stanchi e frustrati, ma le loro condizioni psicologiche non vengono prese spesso in considerazione né dalla medicina, né dalla società né tantomeno da se stessi. Le ragioni che creano questa situazione sono il poco tempo a disposizione, le numerose energie spese e il denaro che spesso vengono utilizzati per il caro malato.
L’associazione americana National Family Caregivers Association fornisce dei consigli da tenere presente se ci si prende cura di una persona cara:
1) Non permettere che la malattia del tuo caro sia costantemente al centro della tua attenzione.
2) Rispettati ed apprezzati. Stai svolgendo un compito molto impegnativo e hai diritto a trovare spazi e momenti di svago.
3) Vigila sulla comparsa di sintomi di depressione.
4) Accetta l’aiuto di altre persone, che possono svolgere specifici compiti in tua vece.
5) Impara il più possibile sulla patologia del tuo caro: conoscere aiuta.
6) Difendi i tuoi diritti come persona e come cittadino.
Per prendersi cura in maniera adeguata del proprio caro è necessario una buona conoscenza della malattia e delle sue conseguenze fornita da specialistici del settore ed è inoltre importante per il caregiver mantenere un buon equilibrio psico-fisico per evitare che il proprio malessere ricada sull’assistito.