ADHD: cos’è e come affrontarlo

ADHD: cos’è e come affrontarlo

L’ADHD (Attention Deficit Hyperactivity Disorder) è un disturbo evolutivo dell’autocontrollo.
Capita sempre più frequentemente che il normale comportamento di un bambino particolarmente vivace venga confuso con la sintomatologia propria di questo disturbo del comportamento.
I sintomi comportamentali dell’ADHD riguardano 3 ambiti
– Disattenzione
– Impulsività
– Iperattività
e, secondo il DSM 5 (il manuale diagnostico di riferimento), devono manifestarsi prima dei 7 anni di età, essere presenti in almeno due contesti della vita del bambino (gioco, scuola, casa) e comprometterne il funzionamento globale.

Cercando di non entrare troppo nei tecnicismi da manuale, proviamo a scoprire insieme alcune curiosità del disturbo:
– I maschi sono più colpiti rispetto alle femmine (in una proporzione di 3:1);
– Lo stesso disturbo ha diverse sigle in base al manuale a cui si fa riferimento per diagnosticarlo: per il
DSM è ADHD (Attention Deficit Hyperactivity Disorder), per l’ICD è DDAI (Deficit Di Attenzione e Iperattività);
– Ha delle evidenti basi biologiche;
– I primi ad accorgersi dei sintomi e a segnalarli alle famiglie sono gli insegnanti.

Il trattamento più diffuso per questo deficit è quello farmacologico ma non è sempre il più adatto ed efficace; un metodo efficace per risolvere o ridurre la sintomatologia è l’intervento di tipo comportamentale.

Come affrontarlo?
Ci sono alcune strategie utili per convivere meglio con attenzione ed iperattività, soprattutto nei casi di sintomatologia più lieve:
– Strutturare la routine del bambino nel modo più possibile abitudinario e stabile;
– Creare un cartellone delle attività giornaliere del bambino divise in base alle ore;
– Stabilire delle pause prefissate in modo che il bambino sappia che avrà dei momenti dedicati allo svago e al riposo;
– Dividere i compiti più lunghi e/o difficili in sotto – compiti;
– Dare delle regole al bambino.

Rispetto all’ultimo punto, le regole, è importante, perché vengano rispettate, che abbiano delle caratteristiche precise. Devono essere:
– condivise con il bambino;
– propositive e non esprimere divieti;
– espresse in modo semplice;
– non troppe;
– trascritte ed accompagnate da disegni.

Le caratteristiche delle regole appena elencate sono un ottimo esempio di come le regole
dovrebbero essere: non ci sono divieti ma solo consigli, non sono numerose, sono scritte con un
linguaggio semplice.
Provate a stabilire le vostre regole in accordo con vostro figlio! Potrebbero tornarvi utili non solo in
caso di iperattività!

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