I cambiamenti fisici e psichici che caratterizzano la fase dell’adolescenza, possono essere accompagnati da comportamenti a rischio tra cui l’iniziare a fumare.
I comportamenti a rischio sono considerati tali poichè rischiano di compromettere il benessere psico – fisico dell’adolescente.
In età adolescenziale è molto probabile iniziare ad attuare comportamenti rischiosi per la propria salute per diversi e svariati motivi.
Le motivazioni che portano un ragazzo a iniziare a fumare possono essere varie.
La più diffusa è il bisogno di “sentirsi grandi” ai propri occhi e a quelli dei propri amici, tentando di accelerare il passaggio all’età adulta (Bonino, 2005).
Nonostante l’uso di tabacco sia socialmente “accettato” in età adulta, nel periodo adolescenziale la situazione è diversa.
In un organismo non ancora completamente sviluppato, il fumo risulta maggiormente dannoso (fa comunque male a tutti!).
Esistono alcune situazioni che possono più facilmente spingere un ragazzo ad iniziare a fumare.
Le statistiche più recenti evidenziano, tra gli altri:
– genitori fumatori ;
– insoddisfazione del ragazzo per la propria vita;
– bassa autostima;
– scarsa motivazione allo studio con conseguenti scarsi risultati scolastici;
– senso di smarrimento dovuto ai cambiamenti legati all’adolescenza;
– voglia di trasgredire le regole imposte dagli adulti.
Come aiutare i figli adolescenti a smettere di fumare o, meglio, prevenire l’uso di tabacco?
Come in molte situazioni, soprattutto in adolescenza è molto importante parlare delle cose.
Esistono diversi canali attraverso cui trasmettere informazioni attendibili relative l’uso di tabacco. Possono essere proposti opuscoli, corsi, incontri psicoeducativi.
Molto importante è anche il sostegno genitoriale al processo di sviluppo dell’adolescente. Se il ragazzo riesce a sentirsi supportato e incoraggiato in questa difficile fase evolutiva, potrebbe non cercare delle alternative per affrontare i cambiamenti che sta sperimentando nella sua vita.
Come farlo?
Di seguito alcuni consigli:
– incoraggiare il processo di emancipazione dell’adolescente continuando a fargli sentire il sostegno famigliare;
– mantenere una comunicazione aperta e flessibile col figlio ;
– contrattare continuamente i confini della relazione col figlio;
– permettere al ragazzo di sperimentare la propria autonomia, incitandolo ad assumere su se stesso la responsabilità delle proprie scelte.