Malattia di Alzheimer: conoscerla per saperla affrontare

Malattia di Alzheimer: conoscerla per saperla affrontare

La malattia di Alzheimer è la forma più comune di demenza (50-80%), si presenta come una perdita degenerativa e progressiva delle funzioni cognitive delle persone colpite. Non è il risultato di un normale invecchiamento perché è più che una semplice smemoratezza occasionale che colpisce gli anziani; i danni infatti procedono in modo lento ma continuo, spesso con aggravamenti repentini.

Questa patologia è stata identificata la prima volta da un neurologo tedesco nel 1906, il Dott. Alois Alzheimer, su una paziente di 51 anni che denunciava problemi di memoria e orientamento. Alla sua morte l’autopsia rivelò un alterazione del cervello, in particolare la presenza di agglomerati di fasce di fibre non presenti in un cervello sano. Da allora le numerose scoperte nel mondo scientifico hanno permesso di scoprire che questa patologia è dovuta all’alterazione della trascrizione di una proteina, la beta amiloide, molto tossica per i neuroni che formano il nostro cervello. La sedimentazione di questa sostanza inizia nell’ippocampo, zona in cui risiedono i processi sottostanti la memoria  e l’apprendimento; per questo motivo i primi sintomi che si notano in un soggetto affetto da Alzheimer è l’incapacità di acquisire nuove informazioni e ricordare fatti della vita recente, mantenendo, almeno nella fase iniziale, la capacità di ricordare i fatti del passato.

La velocità con cui la malattia progredisce è diversa per ciascuno, tuttavia, in media, le persone che soffrono del morbo di Alzheimer vivono 8-10 anni dopo che i sintomi si sono manifestati. Ai problemi di memoria si accompagnano altri sintomi quali:

  • Declino delle altre capacità cognitive come il linguaggio, il pensiero, l’elaborazione delle informazioni e il giudizio
  • Disturbi psichici come ansia, depressione, false credenze e allucinazioni
  • Cambiamenti della personalità e del comportamento come irritabilità, aggressività, riduzione dell’iniziative e chiusura in se stessi

Il maggiore fattore di rischio è rappresentato dall’età, poiché la probabilità di sviluppare questa malattia aumenta all’aumentare dell’età. L’incidenza nella popolazione al di sotto dei 65 anni, è meno dell’1 % del totale, mentre al di sopra dei 65 anni, la probabilità aumenta progressivamente, tra 80 e 85 anni, la malatttia di Alzheimer si presenta con una probabilità del 20 %. Altri fattori di rischio sono la storia familiare della malattia,traumi cranici, storia di depressione, fattori di rischio vascolare  uno stile di vita sedentario. I fattori di prevenzione sono invece: una dieta sana, una ricca attività mentale e fisica nelle fasi giovanili e adulte.

Anche se attualmente non esistono trattamenti per fermare la progressione del morbo di Alzheimer, vi sono farmaci che possono curare i sintomi della demenza, contrastando la perdita della memoria. Il trattamento farmacologico può essere integrato con un approccio riabilitativo per rallentare le modifiche cognitive e comportamentali.

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