È fondamentale trovare gli “occhiali giusti” per poter rendere più semplice leggere, scrivere e far di conto.
Tante sono le domande che possono porsi sia i genitori sia gli insegnanti di fronte a una diagnosi di DSA. Prima di tutto è quindi opportuno specificare che:
- Una diagnosi di può essere formulata solo da un esperto (psicologo, neuropsichiatra, logopedista) per evitare di confondere difficoltà evolutive con la presenza di un DSA.
- Il processo di apprendimento in presenza di un DSA non migliora con esercizi di allenamento convenzionali (fare più esercizi; leggere/scrivere di più), ma necessita di un percorso specifico,progettato insieme ad una figura di riferimento che aiuti a sfruttare pienamente le risorse presenti.
Come si può aiutare un bambino o un ragazzo con un DSA?
Come detto, ogni percorso di potenziamento sarà costruito in maniera personalizzata e individualizzata per ogni bambino, ma è possibile delineare alcune linee guida:
- Per facilitare lo svolgimento di un compito difficile, lo si può scomporre in compiti più semplici. In questo modo, sarà possibile potersi concentrare su piccoli passaggi per raggiungere il rislutato finale.
- Spiegare passaggio per passaggio lo svolgimento di un esercizio usando supporti grafici o colori diversi.
- Utilizzare quaderni con dei segni a inizio rigo per facilitare la lettura.
- Utilizzare supporti audio che possano accompagnare il processo di lettura.
- Sottolineare il raggiungimento degli obiettivi, in modo da facilitare lo sviluppo dell’autostima.
- Far capire che le risorse a disposizione possono portare a buoni risultati.
- Scandire regolarmente pause che permettano allo studente di non sforzarsi eccessivamente dal punto di vista cognitivo.
- Rispettare i tempi di apprendimento del bambino per non favorire lo scoraggiamento dovuto al mancato raggiungimento degli obiettivi.
- Facilitare l’analisi grammaticale attraverso l’uso di tabelle.
- Favorire la creazione e l’uso di mappe concettuali.
Non dimentichiamo la regola d’oro!
La regola fondamentale affinchè gli strumenti compensativi possano funzionare è una: ogni strumento va costruito insieme al ragazzo, seguendo le sue richieste, le sue necessità e le sue predisposizioni.
La miglior mappa concettuale del mondo, il miglior programma per imparare le tabelline o l’analisi grammaticale può rivelarsi completamente inutile se “servito” al ragazzo come pasto pronto. È importante che sia il bambino a costruire (con l’aiuto di una figura che lo segue passo passo) il suo strumento perfetto.